La ''sottomissione'' di Houellebecq

Da poco uscito in libreria il nuovo libro dello scrittore francese M. Houellebecq, e già ha suscito aspre critiche. Sinceramente conosco lo scrittore e la sua scrittura, e, tranne qualche vecchio titolo,non mi aveva mai entusiasmato prima di questo ''Sottomissione''.

Va detto da subito che il suo stile rimane sempre molto curato nella terminologia utilizzata e nello sfoggio del suo sapere, ma stavolta quello che colpisce maggiormente il lettore non è tanto l'alternarsi di sacro e profano, ma il suo aspetto visionario.
Un professore quarantenne dell'Università di Parigi, dedito al sesso con ragazze più giovani di lui, cultore della filosofia di Huimans, viene sconvolto in seguito alle nuove elezioni elettorali in Francia, che vedono l'ascesa a potere della Fratellanza Musulmana di Ben Abbes, a discapito della Destra del Fronte Nazionale e degli identitari, determinando una graduale conversione all'Islam.
Sparatorie,attentati,molti sono i riferimenti socio-politici all'attualità e ai gruppi terroristici come l'Isis,motivo per cui la sua opera è stata ritenuta profetica.
La sottomissione del protagonista è non solo individuale, ma è anche la sottomissione di un Europa laica, immaginata nel futuro prossimo del 2023,ormai priva di valori e di fede cattolica.
In contrapposizione viene descritto un nuovo potere rappresentato dall'Islam,che viene pian piano iniettato come un virus in ciascun individuo.
Geniale e profetico nell'immaginare una società,quella europea,al collasso.In un mondo dominato dal caos, l'unica alternativa è rappresentata dall'Islam integralista. Un pò come nel 1984 di Orwell, in cui il protagonista arrivare ad amare il Grande Fratello,senza rimpiangere il passato.
Gianni Vittorio




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