Theatre Of Hate: gruppo post-punk per gli amanti del genere.

Un gruppo poco conosciuto ma sicuramente interessante è quello dei  Theatre Of Hate, gruppo anni 80 che si inserisce in quel filone new wave."Westworld", guarda caso, fu il primo ed ultimo studio album pubblicato dai Theatre Of Hate ma, nonostante i decenni trascorsi, il disco suona sufficientemente fresco. Un gruppo composto da ben sette ragazzi, marxisti e simpatizzanti del Socialist Worker Party . Dei comunissimi ed irrequieti giovincelli albionici, che decisero di imbracciare gli strumenti per esprimere il proprio canto di protesta contro le dissennate politiche di Margherita Tatcher.
I Theatre Of Hate ricordano, in alcuni punti, certe soluzioni punk '77 ma a farla da padrone sono note crepuscolari e malinconiche. Non trascurabile, tuttavia, è una certa componente "pop", dosata componente in grado di stemperare le eccessive tinte fosche di inizio eighties. Curioso l'uso del sax, di solito poco incline a questo genere. Il sound potrebbe essere accostato ai Bauhaus, ma meno spigolosi.
La title-track è un brano marziale e monolitico. Un testo essenziale descrive quella che, ai tempi, fu la loro e la nostra fetta di mondo."Conquistador" è una composizione epica e solenne. Un brano come questo deve essere riscoperto da tutti gli esegeti della new wave."The Kaln" è l'apoteosi dell'emotività dark applicata a temi di scottante attualità. Da lacrime!
In conclusione un disco di tutto rispetto che si inserisce nel panorama rock-wave degli anni 80, decennio fin troppo sottovalutato, e riscoperto negli ultimi anni.
Gianni Vittorio

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