PERSPIRATIO SENSIBILIS - un racconto di Maurizio Caruso
-E chi è questo?- Sussurrò
Ludovica dopo aver cliccato sulla lucetta rossa nella schermata in alto a
sinistra del computer portatile . Distendendo i muscoli della mano dal mouse,
si tirò indietro i capelli castani, folti e ondulati fermandoli con un
fermaglio. Sembrava una bamboletta di pezza. Due incisivi spuntarono dal labbro
superiore e toccarono quello inferiore piegandolo leggermente. ‘Caruccio sto
tipo, ma non ricordo di averlo conosciuto da nessuna parte.’Pensò.
Contemporaneamente il vibrato insistente dello smartphone la fece lanciare
verso i piedi del letto. -Si? So che siete quelli della compagnia telefonica,
ecco perché non ho risposto in questi giorni….- Comunicò meccanicamente quasi a
giustificarsi.-…Non ho bisogno di niente…si, grazie…ho tutte le offerte
attivate. Buonasera.- Gli occhi le si dilatarono mentre cliccava
spasmodicamente sul mouse per scoprire quel profilo con un’ immagine bianca e
nera venata di misteriosa malinconia. Contemporaneamente l’home page di
Alessandro Malusano s’illuminò di rosso per notificare l’amicizia di Vica
Maglietti, 1342 contatti, più di mille fotografie, privacy ad un livello di
sputtanamento protezione basso. –Vabbè, se vuole dirmi qualcosa lui bene…-
Bisbigliò fra sé e sé fermandosi per asciugarsi con una salvietta profumata il
collo e il viso da un’improvvisa sudorazione. –Ma che diavolo ho? Mi prende
tutte le volte che ci sono ‘ste velature in cielo. Anche il mal di testa.-
Soggiunse continuando con un filo di voce avvicinandosi alla finestra. Guardò
verso l’alto, digrignò i denti e fece una linguaccia. Lo scrisse sulla pagina
principale del social e aspettò che qualcuno commentasse il suo stato di
salute. Bastarono delle frasi di incoraggiamento per farla stare meglio. Stesso
problema per le amiche senza capirne la causa. Gli enormi occhi azzurri, dei
quali era rimasto folgorato Alessandro, le si erano rimpiccioliti per il
malessere. Lui, a quota cinquanta contatti, con pagine di profili sfogliate ad
una velocità vertiginosa, guardava l’archivio delle foto, molto simili fra di
loro, di Ludovica che faceva boccacce, tirava
fuori la lingua e un video dove si allenava a fare dito medio come un
coltello a scatto. Malusano ansimava di piacere a guardarle emettendo strani
versi accompagnati da una risata spasmodica. Visualizzò altri profili facendosi
consigliare da un’apposita lista in correlazione con le amicizie già ottenute.
Quelle ragazze bisognava conoscerle davvero, incontrarle la sera, nei locali,
nelle scuole, parlarci prima. Messaggi in sovraimpressione lo misero in guardia
in tal senso! Ad Alessandro, ammonito dal social network già una volta, per tre
giorni gli fu impedito di interagire con chicchessia. Appena scoccato quel
countdown misurato e precisato in ore tornò alla carica e paradossalmente non
gli venne vietato niente. La mente compiacente del sito gradiva questa unione
digitale tra il nuovo iscritto e il mondo. Le ragazze non chiedevano neanche
chi fosse Alessandro, non se ne curavano, l’incrementare dell’illusione di
popolarità non poteva che fare piacere a chi credeva nell’illusione stessa.
Solo due contatti di Malusano gli avevano sorriso con un microscopico sole
giallo e gli avevano fatto la normale richiesta ‘scusa ci conosciamo?’. ‘Che
mancanza di logica, prima stringi amicizia e poi mi fai la domanda, dovrebbe
essere il contrario…potrei essere chiunque. Grazie per le foto…’- Pensò
Alessandro godendo davanti ad un collage di facce con labbra semi-aperte di
sorriso avorio. Quattro giorni dopo Ludovica Maglietti e tre compagne di classe
con finta rugiada sulle labbra rosso carne si riunirono per un menù fisso pizza.
–Ragazze, ma siete amiche di un certo Alessandro Malusano? -Esordì Ludovica
poggiando il telefonino e guardandoci l’orario sul display. -Ah! Si quel figo.
E’ tra i miei contatti perché?-Rispose una ricciolina aprendo la bocca e
guardando in alto verso il televisore. -Ma quindi lo conosci?- Replicò Ludovica
dubbiosa. -Assolutamente no, ma era troppo carino per non accettare l’amicizia
subito…- Scosse il capo e i riccioli le
si muovevano perfettamente impomatati -Fa l’universita, è iscritto ad
Economia…- Disse la terza delle quattro, una moretta dai capelli stirati e
lunghi. -Ha chiesto l’amicizia anche a te? Anche Lidia, eccolo qua…- prese il
cellulare per sbirciare la foto. -E io che ho accettato perché ho visto che era
un contatto in comune, che scema!- Affermò Ludovica mettendosi le mani in viso.
In realtà successe il contrario. Né Malusano né loro si ricordavano l’ordine
temporale, automatismi del meccanismo di dimenticare, tanto ci pensava la mente
del sito ad archiviare tutto, a registrare anche le conversazioni scritte. -Che
ti frega Vica? Uno ganzo in più tra i contatti fa sempre scena.- Aggiunse la
ricciolina sorridendo maliziosamente. -Ma sicure che esiste davvero?- Chiese
l’ultima, la più intellettuale delle quattro, una biondina slavata dai tratti
marcati mentre guardava il display dello smartphone.-Ha mai pubblicato qualcosa
sulla bacheca?- Aggiunse aggiustandosi gli occhiali con un colpetto delle dita
al centro della montatura. -Credi che possa essere qualcuno che si spaccia per
un altro? -Chiese Ludovica sorridendo maliziosamente. -No e se fosse…-Proseguì
fermandosi prima di descrivere il sospettato. -Quello che fa le foto a tutte le
ragazze che passano lungo i corridoi… Alto, smilzo e perennemente pallido in
viso?- Congetturarono su quello strano tipo.
(estratto dai ''Racconti'' di Maurizio Caruso)
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