Il Self publishing, fenomeno ormai in ascesa - di Gianni Vittorio

Ormai da un paio di anni è in continuo aumento la distribuzione gratuita dei libri digitali, che possono essere facilmente letti sugli e-book. Secondo Bowker, la società di gestione delle informazioni bibliografiche che distribuisce i codici di monitoraggio ISBN usati per tracciare i libri creati e venduti negli Stati Uniti, circa il 40 % dei testi, nel 2012, erano e-book auto-pubblicati, mentre nel 2007 non erano che l’11%. 
Il fenomeno che si sta diffondendo si chiama ''Self publishing'', ovvero autopubblicazione, una tentazione sempre più forte per gli scrittori, soprattutto esordienti. Ma bisogna stare molto attenti ad un elemento essenziale: il formato.
Il formato Kindle 8 (KF8) è per il Kindle Fire di Amazon, l’AZW (sulla base di MOBI) per Kindle più vecchi, mentre l’ePub, tra i più diffusi, copre molti dispositivi compresi quelli di Apple (che ha il suo formato proprietario iBook) e quelli con sistema Android. 
Inoltre anche in Italia esistono delle piattaforme che stanno offrendo servizi completi, dalla formattazione alla vendita e perfino la promozione, chi si specializza in una cosa e chi permette di selezionare, come per esempio le piattaforme che offrono dei software specifici per l'impaginazione.
Uno dei servizi più famosi è quello di ilmiolibro.it , nato per la stampa di testi di carta, che consente la collaterale creazione gratuita di un ebook e la successiva distribuzione.
Da menzionare pure  Youcanprint , che offre anche una chat diretta con lo staff , per chiarire ogni dubbio. Si invia l’opera, si ottiene un preventivo e, sottoscritto il contratto, l’ebook è venduto . Per ogni ebook venduto, il 50% del prezzo di copertina dovrebbe restare all’autore, ad eccezione di Google Play dove il guadagno è del 40%. 
Naturalmente, la cosa più difficile resta e resterà far sapere al mondo che la vostra creatura è sul mercato. La via maestra, al netto di eventuali servizi professionali a pagamento, sono i social network specializzati (Mebook è uno di questi), i siti dedicati e i blog che spesso permettono di promuovere la propria opera(tendenzialmente più disponibili a prendere in considerazione questo circuito, rispetto alla critica blasonata dei giornali). 
Dal punto di vista tecnico sarebbe auspicabile la creazione di uno standard condiviso, ma su questo fronte il percorso è ancora ricco di ostacoli.


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